“Chi tona de un viaggia non es mai la matescia palsona che es paltira.“
Chi torna da un viaggio non è più la stessa persona che è partita.
Ogni anno non accetto la fine dell’estate. È quasi traumatico pensare che arriverà il freddo e le giornate di luce saranno sempre più brevi. Ed è per questo motivo che abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno in Sardegna. Grazie alle vantaggiose offerte last minute di volo e soggiorno, abbiamo optato per Alghero.
Alghero è il più importante centro turistico della riviera del corallo e della Sardegna Nord-occidentale.
Il suo clima mite, la trasparenza e i meravigliosi colori del mare, le incantevoli spiaggie di sabbia bianca, il buon cibo, hanno reso il nostro soggiorno piacevole, unico e non hanno deluso le mie aspettative.

































Il centro storico di Alghero è delizioso: le strade caratteristiche, le chiese gotico catalane, la cinta fortificata, le torri e i palazzi aragonesi ricordano che la città rimase per quattro secoli sotto la dominazione prima catalana e poi spagnola. In questa città d’Italia, ancora oggi si parla la lingua catalana ed è curioso notarlo nel nome delle vie, dove c’è il nome anche in catalano. La gente è accogliente, sorridente, sa invitare il turista ad approfondire la visita.

















































Il tour continua senza poter dimenticare i sapori del cibo di questo territorio, strettamente legato alla cultura di questo popolo. Ingredienti che provengono dal mare e dalla terra, sapientemente cucinati dai tanti ristorantini del centro. Davvero un ampia scelta enogastronomia delizia il nostro soggiorno.











Perché l’isola? Perché è il punto dove io mi isolo, dove sono solo: è un punto separato dal resto del mondo, non perché lo sia in realtà, ma perché nel mio stato d’animo posso separarmene.
(Giuseppe Ungaretti)
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