Ciò che è bello appare beato in se stesso”
Hans Urs von Balthasar
Il Sacro Speco
Come si può rimanere indifferenti difronte all’immagine del monastero che addossato alla roccia sembra voglia stringere in un unico abbraccio le creazioni dell’arte e della natura?

























Difatti non si può!! Qui si comprende come la bellezza venga dall’amore. In questa valle dell’Aniene, a pochi km da Roma, arrivò per primo l’imperatore Nerone che vi costruì una villa circondata dall’acqua.
Sui resti della villa, San Benedetto giunto da Roma all’età di 17 anni, trovò il luogo ideale per il suo eremitaggio.
Ancora oggi, dopo tanti anni, un luogo fuori dal tempo, dove regna il silenzio e la contemplazione; dove i monaci presenti continuano la regola monastica di San Benedetto “ora et labora”. Un luogo dove, l’arte rappresenta la sua massima espressione nelle pareti e soffitti interamente affrescati della chiesa adagiata alla roccia.
Questo luogo , non a caso, fu definito dal Petrarca: “soglia del Paradiso”.












Chiostri mistici nel Monastero di Santa Scolastica, sorella di San Benedetto. La culla del monachesimo benedettino è anche la culla della stampa in Italia, perché i monaci di Santa Scolastica, ospitarono a metà Quattrocento, la prima tipografia impiantata da due stampatori tedeschi allievi del Gutenberg.
La struttura del monastero di Santa Scolastica si accentra intorno a tre chiostri, la torre campanaria è di stile romanico.













Poi c’è il borgo di Subiaco. L’etimo ha origine dal latino “sub laqueum”, ” sotto i laghi”, il borgo nasce infatti sotto i tre laghi artificiali creati dallo sbarramento del corso del fiume Aniene. In alto, domina la Rocca abbaziale, fondata nell’XI secolo dell’abate di Santa Scolastica, Giovanni V, per instaurare il dominio monastico sul borgo di Subiaco.
Camminando tra le vie del borgo, si respira aria di decadenza dovuta alla poca cura degli edifici; un vero peccato!
La nostra visita a Subiaco termina qui. Il giorno successivo, sulla strada del ritorno, facciamo sosta in un altro borgo segnalato dalla guida “i borghi più belli d’Italia “: Tagliacozzo.

Tagliacozzo, in Abruzzo, provincia dell’Aquila, significa “taglio nella roccia” che sta ad indicare la fenditura che divide il monte e nella quale si è sviluppato il centro urbano. Nonostante le temperature glaciali, abbiamo camminato tra le sue vie e nella Piazza dell’Obelisco, tra le più armoniche e scenografiche dell’Italia centrale. Intorno ad essa , eleganti palazzi con graziose bifore.


















Nella chiesa e convento di San Francesco è ospitata la tomba del primo biografo del poverello d’Assisi, il Beato Tommaso da Celano. Notevoli la facciata e l’antico portale.
23 agosto 1268 il territorio fu teatro della battaglia di Tagliacozzo tra Corradino di Svevia e Carlo I d’Angiò. L’epilogo segnò il destino del potere del Regno di Sicilia a favore degli Angioini sugli Svevi, favorendo ancora per secoli il potere temporale del Papa. Un pranzo al ristorante La Vecchia Posta, ci da la possibilità di gustare piatti caldi e di ottimo sapore; la cucina ha il potere di rendere tutto più accogliente, e un buon ristorante , a volte, si ricorda meglio di un monumento 😅
Il nostro soggiorno presso l’agriturismo il Quartuccio di Oricola è stato molto caldo ed accogliente; consiglio anche il cibo, davvero ottimo! Una visita di pochi minuti al paesino di Oricola, in notturna con tanta neve, ci ha reso felici; la neve, nonostante i disagi che può creare, ha il potere di farci tornare bambini.









Alcune notizie sono tratte dalla guida #Iborghipiùbelliditalia e #wikipidia




Un ringraziamento particolare ai miei compagni di viaggio, mio marito Bernardo e mia nipote Su Hyun, che hanno avuto la pazienza di aspettarmi durante le mie innumerevoli soste fotografiche ❤