Anni fa ho avuto modo di conoscere attraverso un documentario su Netflix l’Harrys bar di Venezia. Sono rimasta incantata dalla storia, dalle immagini, dai piatti, e da questo piatto nato proprio da un’idea di Giuseppe Cipriani, il patron e fondatore del celeberrimo locale.

Come nasce questo piatto?
Lo Chef decide di proporre questo piatto ad una cliente abituale, la contessa Amalia Nani Mocenigo, alla quale il medico aveva proibito di mangiare carne cotta. Correva l’anno 1950 e a Venezia si stava allestendo una mostra di Vittore Carpaccio, il celebre pittore del Rinascimento, famoso per gli accesi contrasti di rossi e gialli brillanti che caratterizzavano i suoi quadri. Da qui, nasce il nome del piatto.
Di seguito vi propongo la ricetta dello Chef Cipriani, copiata di pari passo, sostituendo solamente alla salsa Worchester, che non avevo, la salsa di soia.
La ricetta
Dose per 4/6 persone
- 500 g di filetto o girello di manzo senza nervature, tagliato molto sottile.
- 2/3 cucchiai di latte
- Olio di semi o olio di gusto delicato
- 2 tuorli
- Mezzo cucchiaino di salsa Worchester
- Mezzo limone
- Rucola , sale e pepe
Cosa sarebbe la vita senza la cucina? Mi dico spesso tra me e me.
La preparazione
Raccogliere in una ciotola i tuorli, aggiungere un pizzico di sale e qualche goccia di succo di limone ed incominciare a lavorarli con una frusta a mano. Versare pian piano l’olio a filo e continuare finché la salsa lo assorbe, alternando con qualche goccia di succo di limone. Nel momento in cui la maionese è ben emulsionata aggiungere la salsa Worchester e di seguito il latte, regolare di sale e pepe. Sistemare la carne su un piatto da portata, spolverizzare di sale e lasciar riposare in frigo per circa 15 minuti. Riprendere il carpaccio, intingere con una forchetta la salsa e farla scendere a filo sulla carne, fino a formare un disegno a griglia. Guarnire il piatto con rucola ed accompagnare con la restante salsa

Buona preparazione ❤